Diversi olivicoltori hanno inserito nella domanda unica 2023 l'adesione all'Ecoschema 2, che comporta l'inerbimento delle colture arboree, come l'olivo appunto. Tale provvedimento prevede un premio di 120 euro per chi, dal 15 settembre al 15 maggio, lascia il suolo del proprio campo inerbito.

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L'Ecoschema prevede di:

  • Assicurare la presenza di copertura vegetale spontanea o seminata al di fuori della proiezione verticale della chioma dell'albero dal 15 settembre (2023) al 15 maggio (2024).
  • Non effettuare il diserbo chimico sull'interfilare (possibile nel sottochioma).
  • Non effettuare lavorazioni del terreno durante il periodo di vincolo, ma gestire la copertura vegetale mediante operazioni meccaniche, ad esempio di sfalcio.

 

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Il prossimo 15 maggio scade dunque il vincolo per chi ha aderito all'Ecoschema 2. Tuttavia, non pochi agricoltori sarebbero interessati ad aderire all'Ecoschema 5, che prevede un premio di 250 euro per chi semina essenze di interesse apistico.

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L'Ecoschema 5 prevede infatti il mantenimento di una copertura con piante di interesse apistico, spontanee o seminate, all'esterno della proiezione verticale della chioma, dal primo marzo al 30 settembre (lasso di tempo entro il quale devono avvenire la germinazione e la fioritura). Dunque ci si chiede se, per poter aderire all'Ecoschema 5, sia possibile lavorare il terreno prima del 15 marzo per seminare la specie di interesse apistico.

 

La risposta è sfortunatamente negativa. Chi ha aderito nel 2023 all'Ecoschema 2 non può aderire all'Ecoschema 5 nel 2024, poiché per due settimane i requisiti sono incompatibili. Quello che l'agricoltore può fare è non aderire all'Ecoschema 2 nel 2024 e aderire all'Ecoschema 5 nel 2025.

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